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Punto Fermo / Alessandra Lazzaris

Essiccatoio Bozzoli, San Vito al Tagliamento a cura di Giorgia Gastaldon

L’opera di Alessandra Lazzaris dal titolo Sectioned (2011), conservata nella collezione d’arte contemporanea di San Vito al Tagliamento, è il punto di partenza di questa mostra personale che vuole essere un approfondimento sul lavoro che l’artista ha portato avanti negli ultimi anni, ma anche un fondamentale affondo su quello che è, di fatto, il patrimonio culturale della cittadina di San Vito al Tagliamento. La ruggine rappresenta il materiale d’elezione di Alessandra Lazzaris fin dall’inizio della sua ricerca. Questo fenomeno dell’ossidazione del metallo – che l’artista tenta di gestire inducendolo con l’utilizzo dell’acido, ma che resta sempre inevitabilmente in parte governato dal caso – è stato declinato negli anni in vari modi: con composizioni e cuciture (dal 2002), abbinando la ruggine allo smalto tra 2005 e 2007, accostando il metallo ossidato all’acciaio specchiante attorno al 2009, trasformando la ruggine in “reperto” nelle “sezioni scientifiche” di resina del 2010-2011. Dal 2012 ad oggi il lavoro sulla ruggine di Alessandra Lazzaris smette di essere “additivo” – creando cioè ruggine per mezzo dell’acido sul metallo – per divenire “estrattivo”, con il prelievo della ruggine che viene letteralmente “strappata” dall’artista da vecchi oggetti di metallo non più creati ma trovati, in luoghi abbandonati e dimenticati; un rovesciamento di prospettiva che mantiene però una sua forte coerenza nell’indagare il tema centrale di tutta questa ricerca: l’impossibilità di rovesciare il fluire del tempo, l’inesorabilità dell’entropia.

Alessandra Lazzaris’ work Sectioned (2011), exposed in the Contemporary Art Collection of San Vito al Tagliamento, is the starting point of her solo exhibition, which will analyse and examine in depth the research carried on by this artist in recent years as well as depict the cultural heritage of San Vito al Tagliamento. Since the beginning of her artistic research, Alessandra Lazzaris has chosen rust over any other material. The oxidation of metals is partly controlled by the artist, who induces it employing acids, but it is mostly regulated by chance. The artist has applied this phenomenon artistically in several ways: with compositions and sewing (since 2002), combining rust with polish (between 2005 and 2007), juxtaposing oxidized metal and reflective steel (around 2009), turning rust into a “relic” inside resin for her “scientific segments” (in 2010-2011). From 2012 until this day, Alessandra Lazzaris' research on rust has stopped being “additional” – meaning involving the production of rust through the action of acids on metal – and has rather become “extractive”: the artist has started to obtain rust literally tearing it off old metal objects, which have been found in abandoned and forgotten places. This overturning of perspective keeps on enquiring the central theme of her research: the impossibility to overturn the flowing of time and the relentlessness of entropy.