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Strutture precarie

Gli essiccatoi dai quali la mostra si genera offrono due ampie sale al secondo piano: quella a sinistra, più luminosa e longitudinale, è stata destinata alle installazioni di quattro artisti (Ane Mette Hol, Dora Economou, Manya Kato ed Emanuele Becheri), quella di destra, più racchiusa e oscurabile, a cinque video (Deborah Ligorio, Eléna Nemkova, Giulia Piscitelli, Chris Oakley e Semiconductor). La suddivisione delle due sale non deriva soltanto dalle due diverse tecniche delle opere esposte, quella del video e quella dell’uso dei materiali, ma anche da due diverse modalità di affrontare il tema, o meglio la cornice teorica, su cui verte Strutture precarie. Il presupposto di quest’esposizione, infatti, è abbastanza diffuso e condivisibile: la concreta difficoltà che si incontra oggi, in ogni campo del sapere e dell’attività umana, nell’elaborare progetti a lungo termine. Quella che il celebre sociologo Zygmunt Bauman ha chiamato "modernità liquida" -e che qui traduco grossolanamente nel rafforzarsi dell’individualismo a discapito del senso della collettività, nella fragilità di qualsiasi pianificazione stabile o nell’effimera solidità delle relazioni umane- pone una stimolante sfida all’arte in virtù, appunto, della sua capacità di “strutturare” le esperienze (culturali, estetiche, umane, etc.) nell’arco del breve tempo destinato ad un’esposizione.

Le due sale, allora, rispondono a due diversi metodi: uno riversa direttamente nella prassi il problema della progettualità (le installazioni), l’altro riflette, osserva, reinscena il tema della precarietà attraverso il mezzo video. La mostra si svolge, così, sotto il segno della sovrapposizione e della convivenza, della embricatura delle opere. I video interferiscono reciprocamente proiettati in un unico spazio comune, così come ciascuno dei quattro artisti, chiamati ad operare mediante l’installazione, ha progettato il proprio intervento consapevole di doversi sovrapporre a quello dell’artista che l’ha preceduto. Si è generata così una stratificazione dei significati, una relazione attiva ed evidente tra i lavori, una produzione del senso -e, si badi bene, non delle opere- collettiva e contestuale.

Nonostante la precarietà e la liquidità di queste premesse, non si vuole qui replicare un’indagine sull’informe o sull’associazione libera come già la praticarono i surrealisti, bensì puntare ad una strutturazione. Durante i giorni dell’allestimento, Alessandro Ruzzier ha registrato, attraverso la fotografia e il sonoro, il processo di realizzazione della mostra, dando poi luogo a dei suoi lavori autonomi che espone alla Fondazione Furlan di Pordenone. Con un approccio più documentale, Luca Laureati ha invece fotografato gli allestimenti fornendo le foto per l’altra sede espositiva, quella dell’Ex-Mercato del pesce di Udine, nella quale vengono esposti anche i progetti delle opere presenti agli Essiccatoi. Vi sono, pertanto, dei puntuali criteri intenzionalmente adottati in Strutture precarie: l’esteriorità, ovvero la registrazione del farsi della mostra, e la transitività, intesa come il rimando di ciascuna sezione all’altra. Simultaneamente si rendono comprensibili le fasi pragmatiche (progettazione, processo di realizzazione e documentazione) e accessibili le relazioni della rappresentazione (progetto, opera, documento). Questo dispositivo, così congegnato, sembra destinato a svolgere impeccabilmente la coerenza delle proprie premesse, eppure, considerata la situazione attuale, il suo inevitabile esito dichiara, al contrario, lo scarto che sorge tra il progetto e la sua realizzazione, tra le aspettative e i continui mutamenti in itinere richiesti dal sopraggiungere degli eventi.

Elio Grazioli alla Fondazione Ado Furlan

Ecco il testo della conferenza che Elio Grazioli ha tenuto lo scorso 16 ottobre a Pordenone, sul tema delle 'Strutture precarie'.

Artisti

Ex Essiccatoi

Fondazione Furlan (PN)

Alessandro Ruzzier

immagini e suoni che documentano il processo

Ex Mercato pesce (UD)

Luca Laureati

foto documentazione

Curatori

Denis Viva

(Ex Essiccatoi)

Roberto Del Grande

(Alessandro Ruzzier, Luca Laureati)

Info

Informazioni ed eventi

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